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1987 - IMPALLINATE QUELL'ULTRALEGGERO (di G. Medici)

A Maggio del 1987 esce il primo numero della rivista “IL VOLO” di cui sono editore e direttore editoriale. La presentiamo al 6° "Meeting di Bassano" 48 pagine in bianco e nero e periodicità bimestrale.

La Legge 106 istitutiva del Volo da Diporto e sportivo è appena stata approvata e siamo nel pieno dello sviluppo del volo ultraleggero a motore nato come costola del volo libero in deltaplano senza motore.

Gli articoli di apertura dei primi quattro numeri ("Una commedia all'italiana" - "Le bordate di Gianfranco Rotondi" - "Gli straccioni entrano a palazzo" - "La questione ultraleggero" ) sono dedicati alla ricostruzione degli eventi che portarono alla Legge 106 nel 1985 detta "Legge Pacini" dal nome del primo firmatario, Senatore Arturo Pacini. Una lunga e dettagliata ricostruzione di quell’azione legislativa, un po’ corsara, che ho scritto basandomi sulla mia esperienza personale e sulla documentazione - appunti, corrispondenza, documenti ufficiali - che mi fornì l’allora Presidente della Federazione Italiana Volo Libero (FIVL) Dott. Mario Prezioso. Sulla copertina del secondo numero della rivista stampiamo l'immagine di un francobollo: il primo al mondo dedicato al volo ultraleggero emesso dall'Amministrazione postale Sanmarinese che riproduceva l'ULM Barodeur; il primo ULM immatricolato ufficialmente con la sigla T7 001.

La seconda metà degli anni ‘80 è segnata da un eccezionale fermento di iniziative sportive, imprenditoriali e politiche. E noi ne siamo testimoni e protagonisti raccontandolo sulle nostre pagine.

Il volo libero rappresentato dalla FIVL si separa presto dal volo a motore in ULM. Già nel 1983 una infuocata assemblea FIVL decide di separare i suoi interessi da quelli del volo a motore. Che cresce esponenzialmente. 

Nel 1987 i campi di volo sono pochi ma in crescita. Nel Veneto erano solo 12! . Per me bastano e comincio ad andare in giro a cercare dove sono i campi volo e promuovere l’avioturismo presentando itinerari in varie regioni: Veneto, Umbria, Piemonte.

Hanno successo immediato i primi ULM italiani: “Kangaroo” e “Wallaby” progettati da Pino Milito e costruiti dalla “Officine Rodaro (oggi Flysynthesys) . Facciamo un inserto dedicato alle prove in volo: “Wallaby”, “Cormorano” di Ivan Ferrari che sarà poi "Tucano", “Europa 2”, “Trike Filippin III” . Vola il Pitts Speciale di Max Schauck alimentato a metanolo ricavato dalla soia prodotta da Raul Gardini che lo sponsorizza.

L’appuntamento annuale principale per aziende e piloti è su un campo volo vicino a Bassano del Grappa dove si svolge una fiera espositiva - che diventerà leggendaria - ideata e promossa da Stefano Salvatore. Nel 1987 il “Meeting di Bassano” è già un incontro di interesse europeo e ovviamente lo seguiamo. Il costruttore italiano Luciano Filippin vince al Meeting il Trofeo Marche 1987. Cominciamo a seguire anche il volo libero . Un giovanissimo Bertrand Piccard scrive per noi di acrobazia in delta . E facciamo i primi articoli sul nascente parapendio: un italiano vince i campionati del mondo

C’è fermento di gare e competizioni. Oltre alla Federazione Italiana Volo Libero, cominciano a formarsi nuove associazioni in competizione tra loro per guidare la nascente specialità del volo ULM. 

Si svolge la seconda edizione dei campionati italiani ULM a Salgareda organizzati dalla emergente FIVU (Federazione Italiana Volo Ultraleggero) guidata da un giovane altoatesino: Eric Kustatcher. Rodolfo Biancorosso, Presidente della FAIVU (Federazione Aviazione Ultraleggera Italiana) gli fa concorrenza e organizza il primo raduno competitivo in collaborazione con all’Ae.C.I. La FIVL va per conto suo infastidita dal peso crescente del volo a motore i cui obiettivi e interessi sono giudicati forieri di guai. 

Cominciamo a sviluppare delle inchieste. La prima riguarda la tragedia del Cornizzolo . Siamo i primi a parlare di impiego degli ULM nella protezione civile . I primi a indagare sui problemi assicurativi .

Tra il mondo dell’aviazione “tradizionale” e quello della nascente aviazione “ultraleggera” non scorre affatto buon sangue ed è scontro aperto. Crescono le proteste e le polemiche dell’uno verso l’altro. Una situazione assurda che riassumo nel mio editoriale conclusivo del 1987: “Impallinate quell’ultraleggero”. E ci prepariamo ad aprire il 1988 inventandoci un falso "scoop" che passerà alla storia.

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